Quando si posiziona un asciugamano bagnato su un termosifone acceso, l’acqua contenuta nel tessuto inizia rapidamente a evaporare. Nell’arco di circa due ore, la maggior parte dell’acqua dell’asciugamano si trasferisce nell’aria circostante, modificando il microclima della stanza. Questo processo, sebbene sembri un metodo veloce per ottenere asciugatura, comporta una serie di effetti secondari sia positivi che negativi che è importante considerare.
Processo di evaporazione e modifiche dell’umidità ambientale
Non appena l’asciugamano viene esposto al calore del termosifone, il liquido contenuto nelle fibre comincia a trasformarsi in vapore acqueo. In una stanza chiusa e poco ventilata, questo vapore incrementa rapidamente i livelli di umidità relativa dell’aria. Gli studi indicano che un singolo carico di biancheria può liberare nell’ambiente anche due litri di acqua durante l’asciugatura, e tale quantità viene inevitabilmente ceduta all’aria circostante nell’arco di poche ore.
Questo aumento dell’umidità può essere percepito già nei primi minuti come una sensazione di “pesantezza” o “appiccicosità” nell’aria. Dopo circa due ore, la percentuale di umidità presente nella stanza tende ad aumentare sensibilmente, raggiungendo livelli in cui possono manifestarsi varie conseguenze. Se, da un lato, una svolta umidità può risultare benefica per chi vive in ambienti troppo secchi (tipici in inverno con il riscaldamento centrale), dall’altro il rischio principale è quello di superare la soglia ideale (40-60%) oltre la quale si creano condizioni favorevoli alla proliferazione di microorganismi.
Rischi per la salute e formazione di muffe
Uno degli effetti collaterali più rilevanti è il rischio di formazione di muffe, in particolare di specie come l’Aspergillus, organismi che prediligono ambienti umidi e caldi. La crescita di questa muffa è stata associata a problemi respiratori, soprattutto nei soggetti predisposti quali allergici, persone con asma o con un sistema immunitario indebolito. Il respiro affannoso, la congiuntivite, le allergie e anche la dermatite possono quindi essere aggravati dalla presenza di elevata umidità e spore fungine.
Nel corso di studi clinici condotti presso il National Aspergillosis Centre di Manchester, è stato osservato un incremento degli effetti negativi sulla salute, tra cui infezioni ai polmoni, proprio in concomitanza con l’aumento dell’umidità domestica dovuto all’asciugatura di panni bagnati sui termosifoni. Gli stessi esperti raccomandano, soprattutto durante i mesi invernali, di evitare il più possibile questa pratica, privilegiando metodi alternativi come le asciugatrici o l’aerazione naturale, sebbene il clima a volte lo impedisca.
- Asma e allergie: L’umidità e la formazione di muffe possono peggiorare i sintomi in persone già sensibili.
- Muffe e spore: Gli ambienti umidi sono il luogo ideale per la formazione di muffe dannose, visibili o meno.
- Inquinamento dell’aria interna: Oltre alla muffa, l’evaporazione continua di acqua può favorire la proliferazione di acari e altri allergeni.
Implicazioni sul comfort abitativo e sanificazione dell’aria
Nonostante gli indubbi rischi, il rilascio di umidità può temporaneamente attenuare la secchezza tipica degli ambienti riscaldati, contribuendo alla riduzione dell’irritazione delle mucose delle vie respiratorie. Tuttavia, è essenziale che questi “benefici” siano gestiti attraverso una costante ventilazione, aprendo le finestre più volte al giorno per evitare ristagni di vapore, oppure tramite l’impiego di deumidificatori perfettamente regolati.
Tra l’altro, dopo circa due ore sopra il termosifone, ci si accorge che l’asciugamano risulta spesso solo apparentemente asciutto; in realtà, l’evaporazione è talvolta più superficiale e, se il tessuto è molto spesso, può risultare ancora umido all’interno delle fibre. Questo porta talvolta, nel tempo, ad odori sgradevoli persistenti nei capi, fenomeno anch’esso dovuto a batteri che si nutrono di acqua residua (azione favorita dall’ambiente caldo-umido prodotto dalla fonte di calore diretta).
Soluzioni alternative e buone pratiche
Alla luce dei rischi descritti, numerosi esperti raccomandano alcune precauzioni quando non si dispone di una asciugatrice:
- Prediligere lo stendino, posizionato in una stanza che può essere facilmente arieggiata.
- Evitare di sovraccaricare il termosifone: più panni si sovrappongono, maggiore sarà l’acqua ceduta e il rischio di vaporizzare quantità eccessive di umidità.
- Utilizzare deumidificatori portatili per mantenere stabile il livello di umidità, qualora la ventilazione naturale non sia sufficiente.
- Limitare l’uso del riscaldamento diretto o alternare i metodi aiutando con ventilazione periodica delle stanze.
- Mantenere puliti i termosifoni stessi, per evitare che le polveri si mescolino all’umidità diventando veicolo di allergeni.
L’impatto energetico e sulle bollette
Oltre agli effetti sulla salute, bisogna tenere in considerazione anche quelli puramente tecnici ed economici. Coprendo i termosifoni con tessuti bagnati si riduce l’efficienza del riscaldamento domestico. Il termosifone opera per aumentare la temperatura dell’ambiente emettendo calore radiante. Se la superficie del calorifero è parzialmente coperta dai panni, una porzione dell’energia termica viene usata per essiccare i tessuti anziché per scaldare l’aria, provocando una perdita di efficienza che può tradursi in un maggior consumo di combustibile o di elettricità, oltre ad una percezione di ambiente meno riscaldato.
Nel lungo periodo, questa abitudine può persino aumentare leggermente i costi di riscaldamento, soprattutto se praticata frequentemente e in ambienti poco ventilati.
Consigli finali e considerazioni
Lasciare un asciugamano bagnato su un calorifero per due ore può sembrare una soluzione pratica e veloce. Tuttavia, comporta un immediato aumento dell’umidità interna, favorisce la formazione di muffe come l’Aspergillus e può avere conseguenze negative sulla salute respiratoria e sulla qualità dell’ambiente domestico, soprattutto in abitazioni moderne e ben isolate, meno soggette a ricambio d’aria automatico.
Se proprio non è possibile evitare questo metodo, raccomandazioni basilari sono: limitare la frequenza della pratica, favorire la ventilazione dell’ambiente subito dopo l’asciugatura e monitorare costantemente la presenza di muffe o odori insoliti nelle stanze. Solo così si può bilanciare la necessità di asciugatura rapida con la tutela della salute e del benessere abitativo complessivo.